Blocco difensivo 4+2 con sviluppi offensivi

Propongo un 8 contro 6 + 4 (blocco offensivo) liberi da marcature.

Scopo:
esercitare il blocco difensivo rosso alle svariate letture difensive, in particolar modo alle sovrapposizioni.
esercitare i 2 blocchi offensivi sotto forma di esercitazione e di situazione. 


Campo cosi delimitato

  • giocatori gialli attaccano la porta sfruttando le combinazioni esterne e per vie centrali.
  • giocatori rossi (4+2), in inferiorità numerica di 2 unità, dovranno stare attenti maggiormente alle combinazioni esterne, dove l'esterno basso con l'esterno alto forzeranno le giocate in sovrapposizione.




Il vincolo dettato riguarda l'esterno basso che potrà ricevere palla soltanto sulla corsa e mai in alleggerimento, e quindi se un esterno basso si propone l'altro rimane fermo e se la sovrapposizione non va a buon fine rientra prontamente nella sua posizione.




In questa situazione faremo assorbire la sovrapposizione attraverso la collaborazione dell'esterno basso (rosso) con il c.c. ovviamente sarà l'esterno basso che uscirà per primo.
Le frecce rappresentano il tipo di corsa che l'esterno basso effettuerà per evitare un filtrante da parte dell'avversario.
Quindi:
  1. esterno basso esce sull'esterno alto giallo, temporeggia per dare modo al c.c. di raddoppiare.
  2. esterno basso giallo si sovrappone e avviene il cambio di marcatura, con il c.c. che rimane in contrasto all'esterno alto giallo.
  3. l'esterno basso rosso effettua un tipo di corsa interno-esterno per evitare che quella palla possa essere calciata internamente.



Ecco rappresentata la situazione che il blocco difensivo concede:

  1. raddoppio dei rossi, che evitano di far filtrare la palla tra gli stessi (quindi notare la tecnica del raddoppio).
  2. oltre allo scarico sul c.c. giallo, si concede la palla esterna.
  3. non appena il c.c. giallo arriva in raddoppio inviterà l'esterno basso, con corsa interna-esterna, ad assorbire la sovrapposizione.



Non appena i rossi entrano in possesso si svolgerà un 6 contro 6.
Il blocco difensivo dovrà cercare di trasmettere palla ai 4, oltre la delimitazione, che si eserciteranno per delle conclusioni libere e schematizzate.

Pierluigi Arcuri
Allenatore di Base uefa B

1 contro 1: tecnica errata degli appoggi


ci potrebbero essere letture contrastanti sulla mancata copertura, ma soffermandoci sul tipo di corsa e, ancor di più, sul mancato invito verso il piede debole, notiamo come un mix di errori è sempre la causa di un'azione avversaria. Sta di fatto che parliamo di alto livello!!!






Analisi del 1 contro 1 laterale (Fiorentina - Torino)

Nell'immagine riportata il difensore viola si affretta per chiudere tempo e spazio.


Nella seconda immagine il difensore prende una decisione: escludere un passaggio, ossia quello centrale

Nella terza immagine si nota che la decisione del difensore è stata premiata. L'attaccante ha 2 possibilità: calciare in porta nell'unica angolatura concessa o rifinire centralmente.


Nell'azione rappresentata, il difensore non si frappone tra avversario - palla - porta.




Costruiamo gioco - 2^ parte (reparto offensivo)


Il reparto offensivo effettuerà i seguenti movimenti:
semplice giro palla, a 2 tocchi obbligatori, evitando passaggi in orizzontale, con interscambio dei c.c.
Inizialmente non si va alla conclusione per cui gli attaccanti si esercitano a compiere movimenti opposti, uno sul corto e l’altro sul lungo.


Giro palla e sullo scarico della punta avvengono i seguenti movimenti:
  1. attaccante effettua il taglio
  2. i 2 esterni dettano la profondità
  3. il centrocampista si inserisce



Giro palla e sullo scarico dell’esterno avvengono i seguenti movimenti:

  1. punta vicina incontro, non riceve, si gira e taglia per poi incrociare
  2. punta lontana taglia
  3. esterno opposto detta la profondità per ricevere
  4. a lancio effettuato si inserisce l’altro centrocampista
  5. l’esterno effettuerà il cross per:
  6. attaccanti che incrociano
  7. esterno opposto che accompagna l’azione
  8. a rimorchio per l ‘inserimento del centrocampista




Giro palla, quando l’esterno ne entra in possesso avvengono i seguenti movimenti:

  1. punta vicina incontro
  2. centrocampista si offre in scarico
  3. velo per la punta lontana
  4. altro esterno segue l’azione
  5. 1-2 e tiro in porta



Giro palla, quando l’esterno ne entra in possesso avvengono i seguenti movimenti:

  1. punta vicina incontro
  2. velo per la punta lontana e compie una rotazione interna
  3. riceve per una conclusione diretta o per rifinire l’azione
  4. entrambi gli esterni seguono
  5. i 2 c.c. rimangono a protezione




Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B


Costruiamo gioco - 1^parte (difensori)

Premessa:

Con l'arrivo della nuova stagione ogni allenatore confermato o meno, di settore giovanile o di prima squadra deve fare i conti con chi ha a disposizione. Personalmente non amo gli allenatori fedeli ad un solo sistema di gioco!
Apprezzo di più coloro i quali sono in grado di cambiare in corsa oppure lavorare sulle caratteristiche dei giocatori. Se pensiamo che tanti allenatori cambieranno squadra e troveranno tante incognite, diventa di comune curiosità immaginare come sarà il loro lavoro per creare un gioco.
L'allenatore è come un sarto, ha un manichino e della stoffa, dovrà essere in grado di cucire un vestito che non sia lungo di manica o corto di gamba.
Condivido la mia idea sopratutto con quegli allenatori a cui non piace fischiare due volte durante una seduta di allenamento, ossia all'inizio e alla fine. E’ sempre meglio mettersi in discussione proponendo e magari sbagliando che non proferire parola.
Dopo aver conosciuto il gruppo, al 2° o 3° giorno, voglio capire chi ho di fronte, sistemo la squadra con il più classico dei 4 4 2 e muovendomi con la palla chiedo alla squadra di leggerne la posizione, la mia postura e di stare attenti all'arto calciante ossia quando cercherò di calciare la palla verso una determinata posizione.
Nei settori giovanili ci si impiega poco per capire chi sia ha di fronte e di come hanno lavorato in passato, l'errore che si riscontra è principalmente la posizione sulle diagonali e sui triangoli difensivi, basterà far finta di puntare, per esempio, un centrocampista centrale e si noteranno le lacune degli altri 3. Stessa cosa, quindi ancor più grave, per la linea difensiva. Altro errore di concetto è la lettura sulla palla coperta/scoperta.
Tutto questo è da considerarsi un vero e proprio test tattico. Così come il preparatore ha a disposizione i suoi test, l'allenatore ha a disposizione il campo che purtroppo o per fortuna non mente mai!
In 20-30 minuti di lavoro, considerando anche le interruzioni dell’allenatore, si può già capire come e dove incentrare il proprio lavoro tattico.
_________________________________________________________________________________


Un esempio di come si può impostare un’idea di gioco potrebbe essere quella di schierare tutti gli effettivi in campo suddividendoli in 2 gruppi, linea difensiva e reparto offensivo, per avere meno tempi morti.


 La linea difensiva effettuerà i seguenti movimenti:
  1. semplice giro palla a 2 tocchi obbligatori, passaggio e copertura.
  2. il giocatore che effettua la copertura dovrà pronunciare ad alta voce il gesto.



Durante il giro palla si serve anche il portiere, in questo caso dovrà consigliare al reparto, di dare la massima ampiezza, con i 2 difensori centrali sui vertici dell’area e i 2 esterni in posizione diagonale rispetto a loro.


Il portiere serve l’esterno basso, posto in diagonale. Conduce palla fino ad un ostacolo, fintando di essere pressato. Si gira e cerca il centrale in scarico.
Attraverso un giro palla veloce si dovrà cercare l’esterno opposto che ripeterà l’esercizio.




 Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B





Lavoro in situazione per centrocampo

Propongo una situazione per allenare l'aggressività dei c.c. con un duplice scopo:
  1. Giocatori scuri hanno l'obbligo di ricercare la rifinitura per l'attaccante che si muove in ampiezza per tutta l'area.
  2. Giocatori rossi ricercano la conclusione.


Regole per l'attaccante:
  • riceve palla obbligatoriamente con le spalle alla porta per poi andare alla conclusione dopo aver utilizzato le superfici anatomiche più appropriate.




  • riceve palla in postura antero-posteriore e va alla conclusione dopo lo stop con il piede più vicino all'area.



  • riceve palla ma viene marcato da un difensore per curare lo smarcamento.



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

Sviluppo tattico 1-4-2-3-1 psicocinetico



Campo regolamentare
11>8

Voglio creare i presupposti per degli sviluppi tattici senza obbligare alcun giocatore ad eseguire, bensi pensare, ragionare.
A questo punto della stagione, i movimenti tattici sono ben fissati nella testa del singolo giocatore, quindi metto alla prova il mio 11 titolare alternando il colore delle casacche (come in figura).
Detto le “mie” regole, ossia 11 tocco libero, vincolo di passaggio al colore diverso, se c’è errore si lascia la palla sul posto. 8, 3 tocchi, gol valido anche se effettuano 8 tocchi (portiere non conta).

Scopo:
  1. visione periferica
  2. effettuare ogni tipo di giocata studiata e non
  3. obbligo della pressione alta per evitare gli 8 tocchi

Rflessioni:
si vengono a creare situazioni che stimolano la fantasia e l’intelligenza dei giocatori.
Si può proporre anche in categorie giovanili dove il giocatore dovrà a maggior ragione utilizzare la visione periferica (qualità basilare fin dai giovani).

"Ho trovato questo lavoro molto interessante e stimolante, mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero ed eventuali varianti".


Pierluigi Arcuri
Allenatore di Base Uefa

Transizioni - Ripartenze con inserimento seconda palla.

Attraverso questo lavoro voglio porre l’attenzione sulla riconquista della seconda palla e sul sistema di gioco attualmente utilizzato: 1-4-2-3-1.
Ovviamente ogni allenatore può effettuare lo stesso tipo di lavoro variando il sistema di gioco.


Il portiere effettua un rilancio per il contrasto aereo.
Sia che la palla venga “spizzata” dai blu che ne prolungheranno la traiettoria, sia che venga colpita dai rossi, al comando dell’allenatore (fischio) il portiere giocherà una seconda palla per uno dei difensori sistemati in ampiezza.
I  saltatori blu dovranno prontamente uscire dal campo e sistemarsi oltre le 3 porticine.
L’azione quindi riparte dai difensori con l’opposizione veloce del blocco offensivo (simuliamo  la classica seconda palla). L’ideale sarebbe far giocare la seconda palla appenna dopo il contrasto aereo.
Sopo dei difensori è fare gol, mantenendo l’equilibrio difensivo:  conducendo palla oltre le porticine o effettuando un rilancio di precisione, sempre all’interno di queste.
Le 3 porticine rappresentano le tipiche posizioni adottate dagli esterni d’attacco e dal centravanti.


Nell’esempio è rappresentata la giocata del portiere sul difensore esterno con i  saltatori  blu  che si
collocano al di fuori della delimitazione e i  rossi che velocizzano il pressing per evitare che i 4 verdi abbiano possibilità di  effettuare un rilancio preciso verso la porticina.  In pratica si prova a chiudere le linee di passaggio.
Se uno dei difensori verdi riesce a lanciare verso la porticina  la palla verrà recuperata dai giocatori che stazionano  fuori. I  blu  imbastiranno una veloce azione di ripartenza e la linea difensiva che
preventivamente aveva seguito la palla coperta (lancio lungo) simulerà una transizione negativa.
Ricapitolando:
  • se 1 difensore  verde conduce  palla oltre la porticina (2,5m.), l’azione riparte con un’altra “seconda palla” rimessa dall’allenatore, dalla parte opposta. In questo modo ci sarà una ripartenza dei blu che andranno ad attaccare una linea difensiva con handicap.
  • se i difensori verdi lanciano lungo verso la porticina, come descritto sopra, ci sarà la ripartenza dei   blu  e la conseguente transizione negativa della difesa.  In questo caso l’azione termina quando la difesa recupera nuovamente palla  (per recupero consiglio sempre di non interrompere il gioco quando la palla viene sporcata dal difensore ma quando questo effettua almeno un passaggio utile  o altra tipologia di regola a discrezione del mister).



Ho tralasciato lo scivolamento dei rossi per proporre il rilancio di precisione dei verdi verso la porticina.
Sul rilancio la difesa stringe, sale, si orienta verso la palla e legge la traiettoria arrestandosi e preparandosi, in corsa orientata, per la ripartenza de 5 blu.
Ovviamente i 6 rossi si dispongono fuori dal campo.


È rappresentata la lettura della palla coperta-scoperta dei verdi, la ripartenza dei blu e la conseguente
transizione negativa della linea difensiva che prontamente cercherà di raggiungere la linea dei 22 m.



Pierluigi Arcuri
Allenatore di Base Uefa

IL RADDOPPIO DI MARCATURA


Il raddoppio di marcatura fa parte dell tattica collettiva in fase di non possesso atto a creare una superiorità numerica nei confronti di un avversario.
Lo scopo è quello di chiudere il tempo e lo spazio per un'eventuale giocata collaborando con il proprio compagno.
Non sempre la coppia di giocatori riesce a leggere allo stesso modo la situazione che si crea.
In questo caso viene rappresentato il classico errore che commette il compagno arrivando in raddoppio, ossia lasciare spazio per una traiettoria della palla per vie centrali.


Il giocatore che arriva in raddoppio deve chiudere la linea di passaggio centrale. La coppia dovrà collaborare per cercare di recuperare il possesso: un giocatore dovrà cercare di indirizzare la giocata del possessore ed il compagno provare a sfilargliela senza commettere fallo.




Per abituare i giocatori a non farsi superare in un 2 contro 1 (raddoppio), proponiamo in un quadrato di dimensioni variabili 3 giocatori che ad un tocco si trasmettono la palla. Al fischio del mister i giocatori privi della palla dovranno impossessarsi della stessa evitando di farsi superare centralmente. La tecnica corretta prevede che un giocatore indirizzi il possessore e l'altro, senza commettere fallo, provi a sfilare la palla.




ESERCITAZIONE-SITUAZIONALE POLIFUNZIONALE


Esercitazione tecnico-tattica con valenza fisica
Attraverso questa esercitazione situazionale potremo allenare:
  1. principi di smarcamento (nei quadrati)
  2. fase difensiva con lettura costante della palla coperta/scoperta
  3. marcatura a zona/uomo
  4. capacità e/o qualità offensive




A piacimento l’allenatore può dettare le regole che più convengono anche in base al risultato fisico che si vuole ottenere. Se ad esempio voglio allenare la capacità lattacida, del singolo o del reparto, (tale lavoro andrebbe controllato attraverso un prelievo alla fine della prova), proporrò una continuità di lavoro a basso recupero oppure inserendo costantemente una seconda palla quando il gioco (anche se per pochi secondi) ristagna.
Ovviamente si tratta di una tipologia di sforzo fisico particolare (capacità lattacida), per tale motivo ne consiglio l’attuazione nelle sedute intermedie, ma con particolare attenzione ai recuperi si potrebbe proporre nelle sedute di rifinitura.
Per ciò che riguarda lo svolgimento del gioco, anche in questo caso la mia vuole essere una proposta personalissima, per cui:
  • regole e durata - a piacimento
  • 2 difensori
  • 2 attaccanti
  • 2 quadrati con 3 giocatori che lavorano internamente + 1 che deve recuperare palla.
Scopo:

l’azione parte dai quadrati, dove i 3 devono sempre muoversi internamente offrendo le 2 classiche possibilità di passaggio al possessore. Al terzo passaggio consecutivo, effettuato ad un tocco, il possessore cerca di superare l’avversario in un 1>1.
Da questo momento parte il gioco reale, in quanto il possessore potrebbe trasmettere palla ad un attaccante, il quale dovrà prontamente leggere la situazione della palla:

1. palla aperta – creo profondità
2. palla chiusa – mi smarco, ricevo, punto e/o restituisco



il campo è delimitato in modo tale che sull'esterno il possessore non potrà essere contrastato, quindi i 2 difensori dovranno passare da una marcatura a zona a quella a uomo man mano che ci si avvicina in area. Il possessore oltre che ad effettuare un cross può anche trasmettere palla internamente, entrare centralmente e creare un 3>2. Ovviamente i 2 difensori dovranno leggere la situazione e passeranno da una marcatura ad uomo a quella a zona.
Nel caso in cui la palla venisse recuperata all'interno del quadrato, l’azione ripartirebbe dal portiere che passerà palla ai 2 difensori i quali dovranno, di precisione, effettuare un lancio verso i 2 quadrati di riferimento, oppure, se prontamente pressati dagli attaccanti, limitare i danni cercando un lungo linea.
La medesima situazione si verifica se a riconquistare palla saranno i 2 difensori oppure il portiere stesso.
Un altro step potrebbe prevedere l’inserimento del 3° difensore (quello dei quadrati) che, al fischio dell’allenatore, rientra in gioco simulando la più classica delle partenze ad handicap.

1 CONTRO 1 (concetto di lato debole/forte)


In questo esercizio si rafforza il concetto di lato forte e lato debole, in quanto il difendente dovrà portare l’attaccante ad attaccare la porticina posta sul lato corrispondente al lato debole (o piede debole) dell’attaccante stesso. In ogni caso il difendente consolida il concetto di indirizzare l’avversario verso posizioni di campo meno pericolose.



1 CONTRO 1 (variante di spalle)


in questa esercitazione l’allenatore passerà la palla all'attaccante  che parte in anticipo rispetto al difensore.  L’attaccante riceverà di spalle, dovrà girarsi e fare gol. Se il difensore recupera la palla dovrà cercare di servire l’allenatore superando l’opposizione dell’attaccante.
Oltre alle correzioni sulla postura, sulla distanza e sul controllo visivo palla-porta-avversario, si potrà intervenire anche sull'attaccante consigliandolo di osservare la posizione del difensore, durante la corsa,  prima ancora di entrare in possesso della palla.


1 CONTRO 1 (DI SPALLE)


L’attaccante parte con spalle alla porta mentre il difendente effettua un passaggio per poi andare ad attaccare di spalle.
La tecnica corretta del difendente è quella di non offrire il suo corpo come perno per l’attaccante che potrebbe aggirarlo e lasciarlo sul posto, il difendente deve cercare di non farlo girare e quindi con postura antero posteriore (gamba avanti-gamba dietro) cerca il controllo visivo della palla stando ad una distanza pari a quella del braccio appoggiato leggermente sull'attaccante.





1 contro 1 frontale


Esporrò di seguito, una sequenza più o meno nota di esercizi e situazioni, che porteranno il giocatore non ad eseguire, bensì a saper leggere le molteplici situazioni che in una partita si verificano, essendo la partita di calcio piena e ricca di situazioni mutevoli nel giro di pochi istanti:
se voglio creare i presupposti per un attacco alto, rivolto al recupero della palla nella zona più vicina alla porta da attaccare dovrò principalmente lavorare su di un concetto fondamentale di tattica individuale, ossia l’1>1. Non ha senso proporre esercitazioni collettive mirate alla riconquista della palla, pressione e pressing alto se prima non mi accerto che la squadra conosce questo importantissimo particolare di tecnica senza l’ausilio della palla.
Progressione didattica per migliorare il concetto di pressione e pressing alto.
·         prima esercitazione: 1>1 frontale
il difendente effettua un passaggio verso l’attaccante e prontamente si adopera per chiudere “tempo e spazio”.
Si arresta mantenendo una corsa orientata e ovviamente rimane in anticipo sulla corsa dell’attaccante. Indirizza l’attaccante sul suo piede debole assumendo la relativa postura antero frontale (piede avanti-piede dietro). Finta l’entrata senza mai intervenire provando a far allontanare la palla dai piedi dell’attaccante, se ciò non avviene, effettua un’azione temporeggiatrice portando esternamente lo stesso attaccante che si ritroverebbe in posizione molte decentrata rispetto la porta.
il gol è valido se l’attaccante supera la porticina conducendo palla.



Linea di pensiero del: 1 contro 1


Negli anni ho riflettuto su alcune situazioni di gioco che vedono impegnati, spesso e volentieri , gli attaccanti: 1>1.
Da svariati anni, il calcio moderno, ha portato sempre di più allo sviluppo di un gioco totale, un gioco che ha origine dalla linea difensiva, annesso il portiere, che, se dotato di ottima tecnica, risulta determinante per il possesso palla. In questo nuovo modo di interpretare il calcio e di applicarlo, a parer mio, diventa determinante una qualità di tattica individuale a cui spesso gli attaccanti non pongono la giusta attenzione o, ancora peggio, nessuno fa si che la pongano. Considerando che  per “nessuno” intendo gli allenatori, proverei ad esporre un pensiero, che in anni di calcio giocato e non, ho elaborato:
“perché io allenatore devo chiedere ai difensori esterni di arrivare sul fondo oppure a trequarti? mettere un cross o un traversone e magari preciso, quindi supponendo un passaggio di rifinitura, da chi per posizione in campo non si trova spesso a rifinire, chiedendogli prontamente di rientrare in difesa?  E perché non posso migliorare l’attaccante sulle situazioni di 1>1 in fase di non possesso?”
La provocazione nasce dal fatto che, come detto prima, quasi tutte le squadre interpretano sempre di più, un possesso palla che nasce da costruzioni basse per sviluppare manovre offensive con più qualità di palleggio. Ovviamente, le situazioni appena citate, ci portano a ragionare su di un particolare molto importante che, a seconda della qualità del lavoro svolto, da un allenatore di qualsiasi categoria, determinerà la riconquista della palla con più facilità rispetto ad altre squadre meno allenate, da questo punto di vista. Nasce quindi la convinzione di non escludere gli attaccanti da questo tipo di lavoro anzi, coinvolgerli attivamente, nel convincimento che un particolare ben curato fa la differenza nella facile riconquista della palla.
Si assiste spesso ad attaccanti svogliati e mal preparati, di fronte ad un difensore che prova a puntarlo, si commette l’errore classico di affrontarlo alla massima velocità non fermando la propria corsa nello spazio giusto o, comunque, a lui più congeniale. Questo errore determina spesso una rincorsa, da parte dello stesso attaccante, quindi un consumo energetico facilmente risparmiabile. Inoltre questo errore, determina il prosieguo del possesso palla dell’avversario, nonché la superiorità numerica, avendo lasciato un avversario oltre la linea della palla. La pericolosità che determina l’errore, dell’attaccante, è data dal fatto che metterà il difensore nella situazione di palla aperta e di una conseguente rifinitura se lo stesso sarà dotato di ottima tecnica.
La considerazione che posso fare, e che è facilmente intuibile da parte di tutti gli addetti ai lavori, è che questo lavoro andrebbe svolto nell’età di crescita e maturazione del giocatore. Quando ci si trova di fronte a giocatori esperti e navigati, che mai hanno affrontato determinate tematiche, risulta complicato ma non impossibile effettuare un certo tipo di lavoro.

Pierluigi Arcuri
Allenatore di base

Le andature di corsa nel calcio


LE ANDATURE DI CORSA NEL CALCIO

Tante volte ci si dimentica che l’esercizio fisico è mezzo, per quanto curato esso sia, lesivo per il nostro apparato locomotore(ossa e muscoli) e quindi certe esercitazioni che ci sembrano troppo blande per essere inserite in un programma di allenamento vengono erroneamente tralasciate. Una delle pratiche che il calcio dovrebbe curare maggiormente è lo sviluppo muscolare tramite le andature di corsa…..in una’era dove il calcio richiede più capacità fisico-atletiche il “correre bene” diventa fondamentale. Ammirando certi allenamenti di professionisti dell’atletica leggera mi sono chiesto cosa avrebbe prodotto un lavoro mirato su questa procedura anche nella preparazione calcistica.
Durante la stagione scorsa ho proposto ad un gruppo di giovani calciatori (età dagli 11 ai 16 anni) con continuità delle esercitazioni sulle andature delle gambe combinate al movimento di braccia e al termine di una intera annata i miglioramenti dal punto di vista coordinativo e stilistico sono stati ottimi. Il calcio, di per se stesso, è un gioco dove l’attenzione alla palla che portiamo tra i piedi crea un naturale inarcamento della colonna vertebrale(solo pochi fuoriclasse al mondo giocano a testa alta) e un successivo abbassamento del baricentro corporeo con conseguente varismo delle ginocchia( le ginocchia se ne scappano all’infuori). Lavorare sulle andature di corsa, a volte più utile di tante ripetute anche con i più adulti, risulta essere propedeutico e/o correttivo di questi disagi. I benefici che questa pratica procura sono:
_ miglioramento della visualità periferica( il soggetto è costretto a guardare in avanti)
_sincronizzazione arti inferiori e arti superiori( gesti come lo stacco di testa o il calcio lo dimostrano)
_è una buona ginnastica propriocettiva per le articolazioni più vicine al terreno e quindi più caricate(caviglie e ginocchia)
_sviluppano in modo armonico i muscoli degli arti inferiori( senza sbilanciamenti tra scomparti muscolari anteriori e posteriori)
_sono degli esercizi per mandare subito in temperatura la muscolatura(utili nel pre-partita)
_sono un mezzo per l’allenamento della rapidità (eseguite per lo spazio di 10-15 metri)
_sono un mezzo per l’allenamento della resistenza alla velocità (eseguite per lo spazio di 50-60 metri)
_sono propedeutici a uno dei mali più rognosi del calciatore (la pubalgia)
  Di seguito riporto una ventina di esercizi utili per il gioco del calcio:  
1- skip a ginocchia alte  2- skip a ginocchia basse
3- skip a ginocchia larghe 4- skip all'indietro
5- skip laterale (ginocchia alte o basse) 6- mezzo skip
7- mezzo skip alternato 8-mezzo skip alternato laterale
9- calciata dietro  10- calciata dietro esterna
11- calciata sotto con ginocchia in avanti 12- calciata avanti gambe tese
13- passo saltellato 14- doppio appoggio
15- rullata 16- rullata con stacco
17- rullata incrociata 18- rullata incrociata con stacco
19- corsa trottata 20- galoppo laterale con combinazione braccia
21- passo incrociato con mani sui fianchi 22- passo incrociato con braccia in fuori
Ora passerò a descrivervi brevemente esercizio per esercizio:
Esercizio
Posizione gambe
Angolo ginocchio(cav.poplitea)
Angolo-anca(rispet.busto)
Spinta piede
1- skip a ginocchia alte
Spinte in avanti
90°
90°
avampiede
2- skip a ginocchia basse
Spinte in avanti
135°
135°
avampiede
3- skip a ginocchia larghe
Spinte laterali
90°
90°
avampiede
4- skip all'indietro
Girati di schiena, spinte all’indietro
90°
90°
avampiede
5- skip laterale (ginocchia alte o basse)
Girati di lato, spinte laterali
90°-135°
90°-135°
avampiede
6- mezzo skip
Frontali
90° una gamba, l’altra 180°(tesa)
90° una gamba, l’altra 180°(tesa)
avampiede
7- mezzo skip alternato
Frontali e cambio dopo una ripetizione per gamba
90° una gamba, l’altra 180°(tesa)
90° una gamba, l’altra 180°(tesa)
avampiede
8-mezzo skip alternato laterale
Girati di lato e cambio dopo una ripetizione per gamba
90° una gamba, l’altra 180°(tesa)
90° una gamba, l’altra 180°(tesa)
avampiede
9- calciata dietro
Frontali, spinta del tallone dietro al gluteo
Più chiuso possibile
180°
avampiede
10- calciata dietro esterna
Frontali, spinta del tallone all’anca
Più chiuso possibile
180°
Avampiede interno
11- calciata sotto con ginocchia in avanti
Frontali, spinta del tallone sotto il gluteo
Più chiuso possibile
90°
avampiede
12- calciata avanti gambe tese
Frontali, spinte in avanti
180°
Più chiuso possibile
avampiede
13- passo saltellato
Frontali, spinte in avanti
Il ginocchio che sale a 90°, l’altro a 180°
La gamba che sale a 90°, l’altra a 180°
avampiede
14- doppio appoggio
Frontali, spinte in avanti, i piedi toccano il terreno nello stesso momento
Il ginocchio che sale a 90°, l’altro a 180°
La gamba che sale a 90°, l’altra a 180°
avampiede
15- rullata
Frontali, spinte in avanti
170°
170°
Tacco-pianta-punta
16- rullata con stacco
Frontali, spinte in avanti
170°
170°
Tacco-pianta-punta
17- rullata incrociata
Frontali, spinte in avanti, incrocio delle gambe
170°
170°
Tacco-pianta-punta
18- rullata incrociata con stacco
Frontali, spinte in avanti, incrocio delle gambe
170°
170°
Tacco-pianta-punta
19- corsa trottata
Frontali, spinte in avanti
Più aperto possibile nella salita
90°
Tuttapianta (azione di griffata)
20- galoppo laterale con combinazione braccia
Girati di lato, spinta laterali
180°
180°
avampiede
21- passo incrociato con mani sui fianchi
Di lato le gambe si incrociano
90° in avanti, gamba tesa all’indietro
+45° in avanti,-45° all’indietro
avampiede
22- passo incrociato con braccia in fuori
Di lato le gambe si incrociano
90° in avanti, gamba tesa all’indietro
+45° in avanti,-45° all’indietro
avampiede
 
Questi sono alcuni degli esempi più pratici e più facili da far apprendere a degli atleti che sono “geneticamente” impacciati in questo tipo di esercizi coordinativi; va comunque ricordato l’uso delle mani in senso opposto al movimento di gambe, l’utilizzo delle medesime in forma sciolta e coadiuvanti la spinta negli esercizi che prevedono lo stacco ed infine l’enorme aiuto che può darci dal punto di vista coordinativo e del ritmo il battito delle mani negli esercizi di galoppo laterale, passo saltellato e rullata con stacco.

Fonte: Diego Guarise