Alleniamo una difesa a 3....dal giro palla in poi.

Dalla collaborazione con Fabio Di Sole  (clicca sul nome x info) nasce l'idea di creare per vari step una progressione didattica per un sistema difensivo a 3.
Da un semplice giro palla si andrà poi alla ricerca della conclusione inserendo le transizioni.
________________________________________________________________________

1° step

Esercitazione per il giro palla dei 3 dif. centrali con l’obbiettivo di liberare il centrale di dx o quello di sx in posizione di mezzala,  alternativamente  il centrale, in mancanza di pressione da parte dei 2 attaccanti, potrà fare goal in una delle 2 porticine. In alternativa alle porticine si potranno inserire 2 giocatori blu.


2° step
Si inseriscono 4 centrocampisti (2 centrali di colore diverso).
Si delimita il campo come da figura.
Scorrimento continuo dei 3 difensori centrali.
Se la palla raggiunge l’esterno di centrocampo, dx-sx, avviene la seguente situazione:
  • l’esterno trasmette palla al centrocampista centrale, inizia un 4>3 (i 2 esterni blu si fermano)
  • 2 c.c rossi con 2 attaccanti gialli contro i 3 difensori blu

L'eserciziario - pag. 7


Lavoriamo in situazione per la difesa


6 rossi  - 4 difensori gialli 2 terne di attaccanti blu (8-9-10) posizionati come da disegno 2 esterni blu (7-11) 1 portiere





Rossi in possesso palla con 2 tocchi obbligatori, difensori posti sulla linea dei 22m. Il movimento della palla dovrà avvenire per linee diagonali e/o verticali. Ad ogni passaggio la difesa dovrà assumere il comportamento corretto. La difesa dovrà lavorare inizialmente sulle posizioni dei 6 rossi per poi adeguarsi a quelle dei giocatori blu.


Giocata sul 9 con 5 che non offre il proprio corpo come perno ma a distanza di un braccio con mano leggermente appoggiata sul corpo dell’avversario. Posizione flesse delle gambe con piedi in posizione antero-posteriore e occhi fissi sulla palla e non sul corpo. Si concede obbligatoriamente un lato per far si che il compagno più arretrato possa leggere in anticipo l’escursione dell’arto calciante  e, quindi, intraprendere l’azione successiva senza perdere tempo.
La linea difensiva dovrà sempre assumere una postura tale da scappare prontamente verso la propria porta, quindi mai piatti!



Passaggio in scarico diagonale su 4, la linea difensiva si ricompatta con il difensore centrale, in linea con la palla, più vicino al proprio avversario.



Passaggio a 11 con posizione di 3, quasi in linea con lo stesso attaccante. 3 offre palesemente la corsia laterale e, chiaramente lo scarico a 4. 6-5-2 leggono e si posizionano di conseguenza con diagonale profonda, con 6 pronto ad intervenire se 11 supera 3.



L’azione prosegue con scarico su 4 e apertura su 7. 2 assume una postura opposta rispetto al compagno 3 (visto in precedenza). Si noterà come la linea difensiva proporrà un “attacco a muro” con 5 pronto ad intervenire sulla traiettoria interna di 7 , 6 e 3 pronti a leggere i tagli, su palla scoperta, di 10 e 9.



Su scarico a 4 o 8 si cerca la giocata lunga per 7 (blu). Inizialmente si propone solo la presa di posizione della linea difensiva, in seguito si proporrà al 2 giallo di farsi superare con 7 che effettuerà un cross per i 3 attaccanti . 5-6-3 dovranno contrastare i relativi attaccanti variando la tipologia di marcatura: zona-uomo.


Altro particolare da curare è il tempo di risalita e frenata della linea difensiva. Si proporrà a 7 (blu) di effettuare uno scarico breve su 7(rosso). Su un tragitto breve la linea difensiva non ha tempo di risalita eccessiva, quindi si consiglierà di  restare quasi in posizione e stretti sulla marcatura. L’immagine fa notare una breve risalita su 3 elementi (fissi o mobili) precedentemente collocati.


Se il tragitto della palla è molto più lungo del precedente, la linea difensiva dovrà, in modo compatto, effettuare una veloce risalita, lasciandosi tutti alle spalle, frenando la propria corsa abbondantemente prima che la sfera arrivi sui piedi dell’avversario. Controllare sempre che la posizione dei piedi sia quella della corsa orientata: sguardo verso la palla, piedi rivolti verso la porta.



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

4 3 3 Flusso di gioco (rifinitura attaccante)

Ulteriore sviluppo per il sistema 4 3 3 riguarda il movimento in collaborazione dei 3 attaccanti che oltre a saper dettare la profondità devono collaborare tra loro ricercando movimenti tra le linee e, soprattutto, per vie centrali atte a destabilizzare le organizzazioni difensive avversarie:

In questo sviluppo tattico dopo un giro palla difensivo, l'esterno basso di dx servirà, dopo contro movimento lungo-corto, la punta centrale


Sulla trasmissione della palla, l'attaccante esterno dx effettua un movimento smarcante in rotazione per ricevere in appoggio dalla punta centrale. Lo spazio lasciato libero dall'attaccante esterno verrà attaccato dalla mezzala di parte.


In blu è evidenziata la mezzala che attacca lo spazio, in verde i 3 attaccanti.
L'attaccante centrale (il più avanazato) dopo lo scarico attacca lo spazio.
L'attaccante esterno dx (dopo movimento a mezzaluna) effettua la rifinitura.
L'attaccante sterno sx attacca lo spazio e riceve la rifinitura.



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

4 3 3 flusso di gioco


In questo video, tratto dall'esercitazione tattica della formazione "Berretti", dell' Hinterreggio allenata da mister Fabio Disole, si notano movimenti ben dettagliati e precisi anche se si tratta di un 11 contro 0. 
Il giro palla, il movimento smarcante della mezzala, la sovrapposizione dell'esterno sx, il tutto viene ricercato con un massimo di 2 tocchi. 
Ottima dimostrazione della ricerca di rifinitura utilizzando la collaborazione delle catene con relativo inserimento e ricerca appropriata degli spazi liberi da attaccare per la conclusione a rete.


4-3-3 Flusso di gioco (utilizzo delle catene - video)

In questo video, tratto dall'esercitazione tattica della formazione "Berretti", dell' Hinterreggio allenata da mister Fabio Disole, si notano movimenti ben dettagliati e precisi anche se si tratta di un 11 contro 0. 
Il giro palla, il movimento smarcante della mezzala, la sovrapposizione dell'esterno sx, il tutto viene ricercato con un massimo di 2 tocchi. 
Ottima dimostrazione della ricerca di rifinitura utilizzando la collaborazione delle catene con relativo inserimento e ricerca appropriata degli spazi liberi da attaccare per la conclusione a rete.




Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

4-3-3 Flusso di gioco (Utilizzo delle catene)

Agosto 2012
Centro sportivo: Hinterreggio Village
Berretti Hinterreggio: Mr Fabio Disole (clicca sul nome per info carriera)
______________________________________________________________

In questo secondo sviluppo di gioco ci sarà l'utilizzo delle catene con palla che da una corsia esterna terminerà in quella opposta:

Giro palla difensivo con l'esterno basso sx che riceve palla



Per creare spazio al play basso la mezzala chiede profondità nell'intenzione di portare via un avversario, successivamente la palla arriva al play che, con postura corretta, la gioca sulla mezzala opposta.



Allargando il gioco, l'esterno basso sx si propone mentre l'esterno basso opposto si ferma per dare equilibrio difensivo.
Da sottolineare il gesto della mezzala che sta per ricevere palla dopo contro movimento esterno-interno: si potrà notare che, non solo la postura è corretta ma ruota il collo per osservare ciò che accade alle sue spalle.


Osserviamo, nei tempi corretti, la sovrapposizione dell'esterno basso, il contro movimento esterno-interno della punta esterna sx, la preparazione della punta centrale  che preventivamente effettua un lungo-corto per dare vertice al compagno.


L'azione si conclude con l'1-2 e successiva rifinitura per l'attaccante opposto



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

4-3-3 Flusso di gioco (attacco in verticale)

Agosto 2012.
Centro sportivo Hinterreggio Village
Berretti Hinterreggio: Mr. Fabio Disole (clicca sul nome per info su carriera)
____________________________________________________

Giornata molto calda per i giovani allenati da mister Disole che affronteranno una seduta prettamente tattica incentrata sugli sviluppi del sistema adottato: 1-4-3-3
Siamo agli inizi della stagione ed ogni allenatore proverà ad inculcare determinate giocate, frutto di esperienze  personali, di idee maturate ma soprattutto di logica conseguenza relativa al materiale umano a disposizione. 

In questa prima esercitazione, tipica da 11 contro 0, osserviamo:
giro palla difensivo con trasmissione al play basso (da osservare la postura corretta che determina una visione periferica ottimale) 


In questo flusso di gioco non vengono utilizzate le catene laterali.
In ogni caso gli esterni bassi tendono ad aprirsi e a conquistare campo.


Il play stabilisce il flusso della giocata orientandosi alla propria dx con conseguente arresto dell'esterno basso di sx che, insieme ai 2 difensori centrali e al play stesso, daranno equilibrio difensivo e si appresteranno ad effettuare le marcature preventive (in una situazione reale di gioco).



Come detto precedentemente i 3 difensori centrali più il play danno equilibrio per la fase di non possesso.
la mezzala dx, ricevuta palla, innesca il contro movimento della punta centrale.
Si noterà come l'esterno basso di dx ha oramai guadagnato campo. 



Scarico della punta centrale, dopo contro movimento lungo-corto.


Rifinitura per l'attaccante esterno sx, taglio interno della punta esterna dx che lascia spazio all'esterno basso dx.



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base uefa B

Definizioni delle fasi di non possesso palla


·         Presa di posizione o piazzamento
<!--[if !supportLists]-->·         <!--[endif]-->Marcamento o controllo dell’avversario
<!--[if !supportLists]-->·         <!--[endif]-->Intercettamento
<!--[if !supportLists]-->·         <!--[endif]-->Contrasto
<!--[if !supportLists]-->·         <!--[endif]-->Temporeggiamento

Presa di posizione o piazzamento: consiste nell'assumere un atteggiamento tale da tenere conto della 
porta, del proprio avversario e del settore del campo in cui si trova il pallone.
Più l’azione avversaria si avvicina alla propria porta, il piazzamento di ogni difensore deve essere tale da 
proteggere la propria porta. Il difendente più vicino alla palla deve ostacolare o ritardare l’azione, e di 
conseguenza gli altri difensori potranno assumere la posizione tale da porre l’avversario sull'esterno,
a parte qualche eccezione, da analizzare.
Uno degli errori più frequenti che i difensori possono commettere è quello di farsi sorprendere dal proprio 
diretto avversario, in posizione regolare, alle proprie spalle venendo a mancare ai principi del 
posizionamento.
Il difensore deve sempre trovarsi in una posizione tale da vedere contemporaneamente il pallone e la 
posizione del suo diretto avversario per non farsi sorprendere e prendere alla sprovvista. 

Controllo o marcamento: Sicuramente è collegata alla presa di posizione l’azione di marcamento. Il saper 
marcare un avversario significa avere la massima attenzione sui movimenti mantenendo nei suoi confronti una 
distanza e posizione opportuna per impedirne e limitare la sua azione offensiva tramite un contrasto o 
anticipo.

Estratto da: "Tecnica e Didattica delle abilità del gioco del calcio – S.S.S. Roma 2002"


Noi tutti sappiamo che nel calcio, come in tutti i giochi sportivi di squadra, l’obiettivo primario è la capacità tattico-decisionale, intesa come la capacità di scegliere, a livello individuale, il gesto giusto al momento e nello spazio più idonei alla situazione contingente.
Non vi è dubbio, infatti, che ogni esecuzione è sempre preceduta da un momento percettivo-decisionale che ne determina l’efficacia.
L’abilità tattica non è il fine ultimo del processo addestrativo, ma lo strumento di cui si serve la tattica per la riuscita del compito motorio da risolvere.
Da questa importante gerarchia, appare subito evidente che capacità tattico-decisionale ed abilità tecnica devono essere supportate da una valida base motoria, con particolare riferimento, da una certa età in poi, alle capacità condizionali. Diventare più forti, più veloci e più resistenti a giocare al calcio è il supporto necessario su cui poggiare le qualità tecnico-tattiche…….
Per lo sviluppo della capacità tattico-decisionale, per apprendere, cioè, a percepire e poi elaborare un piano d’azione, quello più idoneo alla situazione cui si fa riferimento, è necessario proporre esercitazioni che impegnino il ragazzo a fare delle scelte necessariamente dipendenti dal comportamento di altri. Si propongono:

Ø    Ø                             esercizi di situazione
Ø    Ø                             giochi a tema
Ø    Ø                             gioco libero.

Inoltre, risulta determinante l’utilizzo di metodi induttivi che lasciano il ragazzo libero di trovare le soluzioni più idonee a quel determinato compito motorio.
Per ciò che riguarda l’apprendimento delle abilità tecniche specifiche, oltre le metodologie suesposte, sarà bene utilizzare anche esercizi semplici non situazionali, purché presentati in forma variata.

Spero per tutti...


Negli anni ho riflettuto su alcune situazioni di gioco che vedono impegnati, spesso e volentieri, gli attaccanti: 1>1.
Da svariati anni, il calcio moderno, ha portato sempre di più allo sviluppo di un gioco totale, un gioco che ha origine dalla linea difensiva, annesso il portiere, che se dotato di ottima tecnica risulta determinante per il possesso palla. In questo nuovo modo di interpretare il calcio e di applicarlo, a parer mio, diventa determinante una qualità di tattica individuale a cui spesso gli attaccanti non pongono la giusta attenzione o, ancora peggio, nessuno fa si che la pongano. Considerando che  per “nessuno” intendo gli allenatori, proverei ad esporre un pensiero, che in anni di calcio giocato e non, ho elaborato:
“perché io allenatore devo chiedere ai difensori esterni di arrivare sul fondo oppure a trequarti mettere un cross o un traversone e magari preciso, quindi supponendo un passaggio di rifinitura, da chi per posizione in campo non si trova spesso a rifinire, chiedendogli prontamente di rientrare in difesa?  E perché non posso migliorare l’attaccante sulle situazioni di 1>1 in fase di non possesso?”
La provocazione nasce dal fatto che, come detto prima, quasi tutte le squadre interpretano sempre di più, un possesso palla che nasce da costruzioni basse per sviluppare manovre offensive con più qualità di palleggio. Ovviamente, le situazioni appena citate, ci portano a ragionare su di un particolare molto importante che, a seconda della qualità del lavoro svolto, da un allenatore di qualsiasi categoria, determinerà la riconquista della palla con più facilità rispetto ad altre squadre meno allenate, da questo punto di vista. Nasce quindi la convinzione di non escludere gli attaccanti da questo tipo di lavoro anzi, coinvolgerli attivamente, nel convincimento che un particolare ben curato fa la differenza nella facile riconquista della palla.
Si assiste spesso ad attaccanti svogliati e mal preparati, di fronte ad un difensore che prova a puntarlo, si commette l’errore classico di affrontarlo alla massima velocità non fermando la propria corsa nello spazio giusto o, comunque, a lui più congeniale. Questo errore determina spesso una rincorsa, da parte dello stesso attaccante, quindi un consumo energetico notevole. Inoltre questo errore, determina il prosieguo del possesso palla dell’avversario, nonché la superiorità numerica, avendo lasciato un avversario oltre la linea della palla. La pericolosità che determina l’errore dell’attaccante, è data dal fatto che metterà il difensore nella situazione di palla aperta e di una conseguente rifinitura se lo stesso sarà dotato di ottima tecnica.
La considerazione che posso fare, e che è facilmente intuibile da parte di tutti gli addetti ai lavori, è che questo lavoro andrebbe svolto nell'età di crescita e maturazione del giocatore. Quando ci si trova di fronte a giocatori esperti e navigati, che mai hanno affrontato determinate tematiche, risulta complicato ma non impossibile effettuare un certo tipo di lavoro.


Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

Organizziamoci per il nuovo anno.


Con l'arrivo della nuova stagione ogni allenatore confermato o meno,  di settore giovanile o di prima squadra deve fare i conti con chi ha a disposizione. Personalmente non amo gli allenatori fedeli ad un solo sistema di gioco!

Apprezzo di più coloro i quali sono in grado di cambiare in corsa oppure lavorare sulle caratteristiche dei giocatori. Se pensiamo che tanti allenatori cambieranno squadra e troveranno tante incognite, diventa di comune curiosità immaginare come sarà il loro lavoro per creare un gioco.
L'allenatore è come un sarto, ha un manichino e della stoffa, dovrà essere in grado di cucire un vestito che non sia lungo di manica o corto di gamba.

Condivido la mia idea soprattutto con gli allenatori a cui non piace fischiare due volte durante una seduta di allenamento, ossia all'inizio e alla fine. E’ sempre meglio mettersi in discussione proponendo e magari sbagliando che non proferire parola.

Personalmente, dopo aver conosciuto il gruppo, al 2° o 3° giorno, voglio capire chi ho di fronte, sistemo la squadra con il più classico dei 4 4 2 e muovendomi con la palla chiedo alla squadra di leggerne la posizione, la mia postura e di stare attenti all'arto calciante ossia quando cercherò di calciare la palla verso una determinata posizione.

Nei settori giovanili ci si impiega poco per capire chi sia ha di fronte e di come hanno lavorato in passato, l'errore che si riscontra è principalmente la posizione sulle diagonali e sui triangoli difensivi, basterà far finta di puntare, per esempio, un centrocampista centrale e si noteranno le lacune degli altri 3. Stessa cosa, quindi ancor più grave, per la linea difensiva. Altro errore di concetto è la lettura sulla palla coperta/scoperta.

Tutto questo è da considerarsi un vero e proprio test tattico. Così come il preparatore ha a disposizione i suoi test, l'allenatore ha a disposizione il campo che purtroppo o per fortuna non mente mai!

In 20-30 minuti di lavoro, considerando anche le interruzioni dell’allenatore, si può già capire come e dove incentrare il proprio lavoro tattico.


Pierluigi Arcuri
Allenarore di base Uefa B

Esercitazione: Tattica individuale per la fase di possesso (smarcamento) e fase di non possesso (presa di posizione/marcatura)

In un perimetro di dimensioni variabili un giocatore jolly conduce palla attendendo lo smarcamento del compagno.
Il giocatore (attaccante) dovrà abilmente eludere la marcatura del marcatore (attivo) ricercando tutti quei movimenti smarcanti che gli permetteranno di ricevere palla:


  1. sulla corsa con movimento corto-lungo
  2. in contro con movimento lungo-corto
  3. interno esterno
  4. esterno interno



VARIANTE:

  • con palla in mano
  • chi riceve palla dovrà proteggerla dal marcatore e trasmetterla nuovamente al rifinitore
  • se il marcatore conquista palla si invertono i compiti
  • si ottiene un punto se si effettuano 4 smarcamenti di fila, non appena il rifinitore riceve palla
  • il ruolo del jolly dovrà chiaramente ruotare



Pierluigi Arcuri
Allenatore di Base Uefa B

Esercitazione: conduzione - dribbling - trasmissione - controllo orientato

In un perimetro di dimensioni variabili 2 gruppi di giocatori eseguono all'interno del quadrato giallo un dribbling per poi uscire prontamente e andare alla ricerca del compagno (di colore diverso) per trasmettere la palla.




Il giocatore, posto all'interno dei 2 cinesini,  non appena sta per ricevere palla effettua un controllo orientato (precedentemente stabilito dal mister) con corsa in arretramento.


I giocatori si scambiano la posizione.
Chi ha effettuato il controllo orientato velocemente rientrerà nel quadrato, effettuerà un dribbling e servirà il compagno.


  • VARIANTE

chi trasmette palla simula una leggera pressione per rendere più situazionale il controllo orientato.




Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

Il gioco delle 4 porte

Cosa succede se giochiamo con 4 porte grandi e 2 portieri?


Si svolge una normale partita con regole e tocchi a discrezione dell'allenatore.
In questo caso: 4 contro 4 con jolly
Quando l'allenatore da un segnale i 2 portieri ruotano in senso antiorario/orario.
Prima che si possa fare gol la rifinitura dovrà essere effettuata dal jolly.

L'obiettivo primario è quello della rotazione dei ruoli in quanto il difensore si troverà a dover fare l'attaccante ecc.ecc.. ma subito dopo ogni giocatore dovrà recuperare il proprio ruolo.

Pierluigi Arcuri
Allenatore di base uefa B

L'eserciziario - pag. 6


L'eserciziario - pag.5


Memorial "Maurizio Chili"


Informiamo tutti gli associati, gli amici di AIAC di Bologna e tutti coloro che ...conoscevano Maurizio, che sabato 22 giugno 2013 dalle ore 17 presso il campo della società Persiceto 85 (via Castelfranco a San Giovanni in Persiceto-051-826097) si terrà il 5° Memorial A.I.A.C. “Maurizio Chili”.
Il Torneo di calcio è organizzato per ricordare Maurizio Chili ex Presidente AIAC Bologna e per sostenere la scuola calcio “Maurizio Chili AIAC Junior Football” gestita in India da Namastè.
Al termine del torneo c’è la possibilità di cenare nel ristorante del club. Chi vuole partecipare anche solo per stare in compagnia deve chiamare:
  • Grassi Giovanni (presidente AIAC Bologna) 338-4691853
  • Ferrari Luciano (segretario AIAC Bologna) 339-5817775
 
     

    Juventus - Cagliari (Attacco alto Juve)

    Una delle caratteristiche della Juventus è quella di non dare libertà di manovra all'avversario, di seguito viene riportata una sequenza di immagini che ci aiuterà a capire l'organizzazione nel pressing:

    Sul giro palla avversario si inizia a forzare la pressione prima ed il pressing poi non appena la palla è in zona esterna.


    Sullo scarico dell'esterno al centrale, quest'ultimo prova ad effettuare un giro palla, recuperando un passaggio, ma come si può vedere dal cerchio blu in basso a sx il centrocampista della juventus è gia pronto ad intervenire.


    Questa è la visuale del difensore del torino. Nel cerchio blu a sx il c.c. del torino è già pressato quindi l'alternativa x il Cagliari è scaraventare la palla nella speranza di avere la meglio nel contrasto aereo.



    Si può notare da quest'ultima immagine come le linee di passaggio siano tutte bloccate.


    Pierluigi Arcuri
    Allenatore di Base uefa B

    Leserciziario - pag. 4


    Juventus - Cagliari (11/5/2013)

    Un 3-5-1-1 contro un 4-3-1-2 questo è il tema tattico della partita. Il 3-5-2 trova la sua massima espressione principalmente nel gioco in ampiezza oppure, se l'avversario lo permette, giocate apparentemente semplici con palla avanti-palla dietro-palla avanti per facilitare gli inserimenti dei centrocampisti.
    Di contro il 4-3-1-2 si compatta e cerca di ovviare alla superiorità numerica, degli avversari, a centro campo.

    Ma come dico sempre, i numeri devono essere supportati dalla qualità degli interpreti!

    Ho cercato di estrapolare alcune immagini per individuare le caratteristiche delle squadre:

    I 3 difensori vengono controllati dai 3 attaccanti (in questo caso allineati), l'attaccante centrale ha il compito di gestire la posizione del play basso. In ogni caso non c'è pressione sul portatore di palla...


    Probabilmente si preferisce portare meno pressione sugli esterni che sono liberi di ricevere e di impostare. La difesa del Cagliari preferisce coprirsi centralmente per uscire in un secondo momento. Il trequarti del cagliari segue il play basso della Juventus e sulla trasmissione della palla avvengono gli scivolamenti.
    I cerchi blu chiariscono la disposizione del 3-5-1-1 della Juventus. 
    L'esterno opposto, come si può notare, rimane sempre largo.


    La posizione tra le linee di Giovinco cattura l'interesse di Conti in quanto, giustamente, il difensore centrale  pensa al raddoppio su Matri.
    Non appena la palla arriva sull'esterno gli scivolamenti sono più intensi e le marcature più strette. L'esterno basso è in marcatura, la coppia di centrali accetta il 2 contro 2 anche se la posizione di Conti serve da scudo. La giocata interna da il via alle soluzioni offensive della Juventus.
    Il rombo di centrocampo si stringe sempre di più.


    La Juve preferisce adottare questo tipo di giocate ricercando la collaborazione degli attaccanti che si predispongono in verticale:
    Giovinco viene incontro per cercare di smarcarsi con movimento ad aggirare aspettando l'1-2 mentre la mezzala si inserisce sfruttando la zona lasciata libera dal difensore centrale (impegnato nella marcatura).


    Pierluigi Arcuri
    Allenatore di Base uefa B

    4-3-3 fase non possesso (Lanciano-Sassuolo)

    Le due squadre si sono affrontate con moduli speculari.
    Nell'impostazione del gioco, partendo dai difensori, questa era la situazione che si veniva a creare:
    Gli attaccanti del Lanciano (amaranto) si predispongono dietro la linea della palla ed ognuno fa vertice nei confronti di 2 difensori. 
    Allo stesso tempo, l'attaccante centrale, si ritrova in marcatura sul play basso.
    Gli interni di centrocampo hanno i loro punti di riferimento, il play basso vigila sull'altro play qualora dovesse sfuggire alla marcatura dell'attaccante.
    Sulla linea difensiva sono cerchiate le marcature classiche: 1 contro 1 in fascia - superiorità numerica centralmente.  


    Pierluigi Arcuri
    Allenatore di base Uefa B

    Lanciano - Sassuolo

    Le due squadre si affrontano schierando un 4-3-3.
    L'azione proposta ritrae dei particolari che spesso si verificano quando sono difronte sistemi del genere:

    Il play basso solitamente riesce a ricevere palla, in diagonale, per poi collaborare con la catena opposta.


    La palla viene trasmessa all'attaccante sx che potenzialmente avrebbe la possibilità di collaborare con l'attaccante centrale convergendo centralmente con un 1-2, per la ricerca del tiro o della rifinitura sull'attaccante opposto.
    In questo caso non attacca il diretto avversario ma attende la sovrapposizione dell'esterno basso.
    Di contro, l'esterno basso (bianco), attende il raddoppio della mezzala, temporeggia e non permette all'attaccante di farsi superare.
    Nel cerchio blu è rappresentata la superiorità numerica dei 2 dif. centrali, il play basso pronto ad intervenire negli spazi e l'esterno basso opposto che si occupa dell'attaccante di riferimento.


    Un errore classico che si commette nel "raddoppio di marcatura" è quello di lasciare spazio per un filtrante alle spalle. In questo caso la mezzala, avrebbe dovuto accorciare la propria posizione rispetto al proprio compagno invitandolo, come giustamente si nota dal segnale che da con il braccio, a prendere il giocatore che va.
    Un particolare in più che voglio sottolineare è la tipologia di corsa che deve fare l'esterno basso:
    mai correre in linea (come farà in questo caso) ma effettuare una diagonale interna-esterna.

    Articoli correlati: RADDOPPIO DI MARCATURA


    Questo è quello che potrebbe accadere se il raddoppio non fosse eseguito correttamente.



    Pierluigi Arcuri
    Allenatore di Base Uefa B

    Errori difensivi

    In questa situazione il difensore non legge il taglio dell'attaccante, stranamente non stringe la marcatura e rimane in una posizione discutibile.
    Il taglio è sempre di chi lo vede!


    Nella trasmissione della palla, il difensore vede ma ritarda la sua corsa in diagonale per frapporsi tra porta e avversario e/o per anticipare la seguente azione che ne deterimerà il gol.


    Da questa immagine si noterà come l'attaccante sarà indisturbato al momento del tiro. Il difensore, leggendo in ritardo, non può più rimediare all'errore.


    Pierluigi Arcuri
    Allenatore di Base uefa B

    L'eserciziario - pag. 3