Smarcamento: zona luce? cono d'ombra?


Partendo dal presupposto che esistono allenatori ed istruttori, ritengo il ruolo dell’istruttore fondamentale e se a noi che curiamo quelli più grandi il lavoro viene semplificato è tutto merito degli istruttori.
Ma l’istruttore arriva, secondo me, fino a un certo punto.
L’esperienza del campo….di un certo tipo di campo, dove lo smarcamento lo apprendi per ovvie ragioni…altrimenti nn tocchi una palla e l’esperienza di certi tipi di giocate nella più totale velocità: di pensiero prima e di esecuzione poi,  sono importantissimi messaggi da trasferire a chi si allena.
Parlo da attaccante, se volevo vedere la palla ed eludere la marcatura dovevo conoscere principalmente le caratteristiche del mio compagno (rifinitore). Quanti di voi, giocando una semplice partita tra amici, avrà detto: che corro a fare….tanto non la passa!!!”
Il concetto è lo stesso,  in allenamento imparo a conoscere i tempi di giocata del mio compagno, c’è chi con 2 tocchi ti serve la palla in profondità e c’è chi ha bisogno di toccarla più volte prima di rifinire, ma c’è anche il compagno meno capace tecnicamente che non ti darà mai la palla nella famosa “terra di nessuno”  piuttosto che alle spalle dell’avversario.
Siccome sono io che detto la rifinitura, sono io che decido che movimento smarcante fare in base non solo alla posizione in cui mi trovo ma soprattutto in base a chi ha la palla.
Un particolare molto importante da curare oltre allo spazio da attaccare è il tempo in cui lo attacco! Esiste un particolare, più volte menzionato, che da il via all’ultimo movimento smarcante dell’attaccante (in questo caso) ossia l’escursione calciante dell’arto. È lo start come in una gara di velocità…è la tua testa collegata a quello del tuo compagno….i tuoi occhi che guardano i suoi e nel momento in cui si incrociano  ci deve essere affiatamento totale.
Faccio un esempio: esterno dx alto che conduce palla dopo ripartenza, attaccante che conquista campo con marcatore attento ai suoi movimenti…..io so che l’esterno ha bisogno di arrivare ad un certo punto del campo prima di rifinire e quindi corro alla dx del marcatore per fargli capire che non intendo cambiare traiettoria. Siamo nella zona di rifinitura e so che il mio compagno sta per alzare la testa, a quel punto effettuo un taglio alle spalle del marcatore, freno e gli ripasso davanti, l’esterno mi da palla nella famosa terra di nessuno, strisciata bassa e veloce….GOL!
Non è una favola…era il mio marchio di fabbrica!

Un buon istruttore prepara il giovane….
Un buon allenatore trasferisce la propria esperienza…
L’intelligenza del calciatore fa la differenza!



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

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