Sistema 1 4 2 3 1: sviluppo tattico in esercitazione e situazione.

L’idea è di ultimare il lavoro tattico, funzionale al sistema utilizzato 1-4-2-3-1, attraverso una proposta che vede 20 giocatori in campo, di cui 5 in un settore (lavoro in esercitazione) e 15 nell’altro  (lavoro in situazione).

Dal punto di vista del Mister:

Nel settore in situazione, il lavoro prevede un 8 contro 6:
  1. Si lavora per abituare il blocco difensivo nella fase di non possesso contro 8 avversari
  2. Sono previste sovrapposizioni alternate
  3. L’esterno che non è chiamato alla sovrapposizione rientra in diagonale, al disotto della linea di centro campo.

Capacità di smarcamento/marcamento in regime di 1 contro 1

Riconosciamo un po tutti che in questo decennio, la capacità di saper marcare l'uomo nelle più svariate situazioni, sta andando sempre più scemando. La disposizione a zona, la ricerca di giocatori particolarmente bravi nel possesso, fin dalla linea difensiva, pone un grosso problema in fase di marcatura sul diretto avversario. Oramai ritroviamo in difesa ottimi palleggiatori e questo per la ricerca di un calcio sempre più globale che prevede molte costruzioni basse. Il nostro giovane calciatore è sempre più portato a saper gestire il possesso e, forse, un po meno quando lo si perde.
Marcatura diretta/indiretta, presa di posizione, tenacia e cattiveria sull'uomo sono particolari che si curano sempre meno.
Attraverso una partita a tema cerco di curare alcuni di questi aspetti:

marcamento/smarcamento in regime di 1 contro 1 in cui si stabiliscono delle coppie di giocatori, ad esempio DC verde contro Punta rossa. 
L'azione inizia dal portiere che dovrà servire un giocatore sia con palla bassa che alta che preventivamente ha eluso la marcatura dal solo avversario stabilito in precedenza. Non appena riceve palla avrà 2 possibilità:
1 - superare il diretto avversario
2 - trasmettere palla al compagno che dovrà a sua volta ricercare lo smarcamento 




Percorso tecnico, finalizzato al tiro, con valenza di forza esplosiva


Il percorso prevede per il giocatore rosa una conduzione a zig-zag con triangolazione con giocatore blu che si mette in zona luce rispetto al cono ed in diagonale opposta rispetto all'uscita del giocatore rosa.

Il giocatore rosa riceve palla su triangolazione e serve basso e preciso per il giocatore arancio che ha effettuato un’accelerazione con frenata sul cono.

Giocatore arancio fa sponda sul giocatore nero, che effettua 3 o più balzi su over.

Giocatore nero rifinisce per giocatore arancio che, dopo sponda, effettua un cambio di direzione (movimento smarcante esterno-interno) per poi concludere a rete.


Sistema 1-4-3-3 tattico-situazionale in uno sviluppo da 6 contro 4 con 3 jolly

Attraverso questo lavoro tattico-situazionale, in un sistema di gioco 1-4-3-3, mi pongo l’obbiettivo di allenare un 11 titolare coinvolgendo anche i giocatori in esubero.

Schiero 4 difensori contro 6 avversari, 3 centrocampisti di colore giallo e 3 attaccanti di colore rosso. Altri 3 attaccanti, dello stesso colore dei difensori, vengono schierati oltre una delimitazione e non potranno essere contrastati, come anche gli altri giocatori che oltrepasseranno tale delimitazione.




6 contro 4 - Transizioni positive/negative con un sistema 1 4 3 3

Ripropongo un vecchio lavoro sulle transizioni, da un’idea di Mister Viscidi.
Utilizzando il sistema 1-4-3-3 sistemo i 3 c.c. con le 2 punte esterne in un perimetro, con il solo attaccante centrale oltre.
Una linea difensiva apparentemente in netta superiorità numerica fin quando la palla riesce ad oltrepassare la linea di c.c. con una giocata singola, attraverso la collaborazione o tramite attacco ad 1 tempo (lancio lungo per attaccante).
Non appena la palla riuscirà ad oltrepassare la linea di c.c. i 4 giocatori rossi si fermeranno mentre i 5 blu simuleranno una transizione positiva, rispettando ruoli e distanze e, ovviamente, andando alla ricerca delle giocate schematizzate e non.
L’allenatore potrà, a piacimento, passare la palla a chi ritiene, tenendo presente che i 4 rossi potranno fare gol, oltrepassando la linea di delimitazione, contrastati dai 5 blu.


4 3 3 - Alleniamo l'attacco allo spazio in regime di possesso palla

2 squadre schierate da 4 3 3 in un campo con 2 linee di meta a prolungamento dell'area di rigore.


Si inizia senza vincoli di tocco con lo scopo, attraverso le giocate schematizzate e non, di superare la linea di meta sia direttamente, 1 contro 1, sia con la ricerca del compagno che detta profondità. I difensori potranno intercettare la palla soltanto all'interno del campo per tanto non potranno seguire l'attaccante oltre la linea.
In questo caso è chiara l'intenzione dell'allenatore di far portare massima pressione sul portatore di palla.

I 2 portieri giocano dentro la propria delimitazione (non potranno essere attaccati) con il solo scopo di ricevere una palla in alleggerimento e far proseguire il giro palla/possesso.

Al fischio dell'allenatore, in qualsiasi zona del campo si trovi la palla, la squadra che ne è in possesso dovrà riversarsi nella propria metà campo per fare un numero prestabilito di tocchi. Al completamento dei tocchi, si effettuerà un'azione schematizzata e non (con il concetto di palla avanti-palla dietro-palla avanti), con 2 tocchi massimo e con la squadra avversaria ferma sul posto. Il portiere che dovrà difendere la porta rientrerà a difesa della stessa.

Ad azione conclusa la squadra che ha effettuato l'attacco libero si posiziona dietro la linea della palla ed il gioco riparte liberamente fino al nuovo segnale dell'allenatore.

Questo lavoro, per chi ha seguito i precedenti articoli sul 4 3 3, completa quella che potrà essere un'idea di sviluppo di gioco di un allenatore che, precedentemente allo svolgimento di questo esercizio, ha gia dettato i suoi movimenti considerando uno sviluppo per catene, attraverso il possesso, azioni più o meno elaborate e/o con attacco ad un tempo.

E' una valida esercitazione situazionale in cui i giocatori saranno chiamati ad interpretare il gioco libero con il chiaro intento della ricerca dello spazio, il possesso organizzato ed infine lo sviluppo di un'azione schematizzata.
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Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

Movimenti di possesso e non - 4 3 3 - variante contro blocco difensivo a 6


Nello step successivo (leggi articolo precedente) inseriamo le mezzali per abituarle al raddoppio, nella zona di competenza, in aiuto degli esterni difensivi.

Tracciamo una linea (cinesini o nastro segnaletico), ogni mezzala dovrà lavorare nella propria metà ed effettuare il solo movimento di diagonale rispetto al movimento dell’altra mezzala.



Movimenti di possesso e non di un sistema 4 3 3


Mi pongo l’ obbiettivo, con un lavoro composito,  di allenare il reparto difensivo/offensivo con particolare attenzione, in fase di non possesso, alle sovrapposizioni ed in fase di possesso alla riuscita delle stesse.
Disposiozione del reparto offensivo da 4 3 3: con 3cc 3att e 2esterni bassi che lavoreranno in sovrapposizione a turno.

Inserisco un attaccante quasi sulla linea di metà campo e lo farò muovere sull alinea della palla. Quando la difesa intercetterà la palla dovrà prontamente, in questo caso, effettuare un lancio di precisione  per questo attaccante che ad uno o due tocchi restituirà la palla ai giocatori blu per una rapida ripartenza. Volendo, chiederò a questo attaccante di effettuare il primo passaggio su un esterno per dare inizio ad un movimento di tattica collettiva studiato nella seduta del giorno prima.

SCHERMATA DI PARTENZA


Difesa a 4 - abituiamoli al giro palla -


Si effettua un normale giro palla a 2 tocchi coinvolgendo anche il portiere, a turno ogni giocatore simulerà un attacco al cono. Arrivati in prossimità del cono, non potendolo superare, cercherà uno scarico e il gioco si svilupperà sul lato opposto.


Correggere le posizioni sugli scarichi ed osservare che:

  1. sull'avanzata dell’esterno si sale compatti e stretti con l’esterno opposto un tantino più avanzato pronto a chiedere palla in avanzamento sull'eventuale cambio gioco.

Tattica collettiva - sistema 1-4-3-3 - smarcamento playmaker

Con questa partita a tema, di un sistema 4-3-3, provo ad allenare la capacità di smarcamento del nostro mediano centrale che, giocando con chi ha sempre il possesso, proverà a ricevere palla nella corretta postura e posizione. 


Sistemiamo 3 porticine in linea con il centrocampo, schieriamo 4 difensori contro le 2 mezzali ed i 3 attaccanti. Il nostro mediano farà da jolly.
Scopo del gioco è la ricerca del play maker che dovrà costantemente mettersi in zona luce.

Impostazione di gioco 1-4-2-3-1 - Analisi Francia Under 20 -

In diversi lavori proposti, inerenti il sistema 1-4-2-3-1, ho sempre cercato i presupposti per la creazione del gioco dal "basso". 



Soffermandomi sulla gara under 20 ho ritrovato parte delle mie idee rappresentate dalla Francia. E' fuori dubbio che il valore della squadra avversaria abbia facilitato il gioco dei francesi ma quando in campo ci sono idee e flussi di gioco, le squadre che vogliono giocare a calcio cercano di metterle in pratica a prescindere dal valore dell'avversario e modulo tattico.

  • Figura 1

Palla in trasmissione verso l'esterno basso; classica dislocazione del blocco difensivo 4+2, con esterni alti pronti a dettare profondità. I 2 mediani hanno la doppia funzione di creare gioco ed interessarsi, insieme ai 2 centrali difensivi, delle marcature preventive a palla distante dal proprio raggio d'azione: in pratica quando la palla staziona sulla trequarti avversaria.
Un particolare da evidenziare è il semplice movimento della testa di Pogbà, un centrocampista sa benissimo di lavorare nel traffico e la sua visione periferica deve essere ottimale. Sulla trasmissione del passaggio il giocatore francese ruota la testa e si assicura di non essere attaccato.



  •  Figura 2


Transizioni - Ripartenze con inserimento seconda palla - contributo video con variante


Nel primo articolo TRANSIZIONI-RIPARTENZE CON INSERIMENTO SECONDA PALLA avevo effettuato un 6 contro 4 in cui uno dei 2 blocchi offensivi si posizionava oltre la linea di delimitazione.






















In questa seconda parte del lavoro inserirò 2 giocatori del blocco offensivo che anziché collocarsi oltre la linea di delimitazione, daranno aiuto ai 4 difensori.

Si potrà optare per i 2 giocatori esterni piuttosto che i 2 centrocampisti centrali o ancora 1 esterno e 1 centrocampista.

Nel video a supporto elaboro una situazione di gioco che vede impegnati i 2 giocatori esterni.




Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

L’allenamento funzionale per il recupero del calciatore infortunato - di Simone Bottaro -






Circuito di resistenza specifica e forza esplosiva con valenza tecnico-tattica

Lunedi 1 luglio mi ritrovo in provincia di Padova per assistere al raduno della Nazionale Italiana di Beach Soccer.  
Il commissario tecnico Massimiliano Esposito con il suo staff si ritrovano alle ore 9.30 per l'inizio del primo allenamento. Seguirà la seduta pomeridiana, alle ore 17.00, e cosi via per 4 giorni.

Da una notizia apparsa sulle principali testate giornalistiche sportive è stato reso noto che Vincenzo Montella ha aggiunto al suo staff il vice allenatore della nazionale italiana di Futsal.

Osservando un lavoro sulla forza specifica, agli ordini del Prof. Luca Coletti al mattino, e i lavori tattici del C.T. Massimiliano Esposito al pomeriggio, mi rendo conto della decisione del mister della Fiorentina di implementare il suo organico  con un tecnico proveniente dal calcio a 5.

6 contro 4 utilizzando i jolly per un sistema 1-4-2-3-1

Partita a tema utilizzando una disposizione 1-4-2-3-1:

  • 4 difensori
  • 4 attaccanti (2 esterni + 2 centrali)
  • 2 centrocampisti jolly
  • 1 attaccante di ruolo posto oltre la linea di meta che si muoverà obbligatoriamente sulla linea della palla

Alleniamo la lettura della palla coperta e scoperta.

In questa esercitazione situazionale, 2 giocatori di colore blu trasmettono palla, negli spazi tracciati, a 3 giocatori blu (spalle alla porta), effettuando una continua trasmissione: palla avanti – palla dietro.
Attraverso questo continuo spostamento della palla, la linea difensiva si dovrà muovere di conseguenza, entro il doppio spazio delimitato:

Il tiro in porta

Questo gesto tecnico rappresenta lo scopo per il quale il calcio esiste! È l’atto conclusivo a prescindere dal modulo, sistema, tattica, ruolo ecc.
Da un punto di vista anatomico, escludendo la testa, le superfici maggiormente utilizzate sono:


  •        collo del piede
  •              interno/esterno collo    
  •              interno piede

se parliamo di superfici particolari, menzioniamo il tacco e la punta del piede.

Dietro questo gesto tecnico si nascondono dei fattori che risultano basilari per la sua realizzazione:

Alleniamo una difesa a 3....dal giro palla in poi.

Dalla collaborazione con Fabio Di Sole  (clicca sul nome x info) nasce l'idea di creare per vari step una progressione didattica per un sistema difensivo a 3.
Da un semplice giro palla si andrà poi alla ricerca della conclusione inserendo le transizioni.
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1° step

Esercitazione per il giro palla dei 3 dif. centrali con l’obbiettivo di liberare il centrale di dx o quello di sx in posizione di mezzala,  alternativamente  il centrale, in mancanza di pressione da parte dei 2 attaccanti, potrà fare goal in una delle 2 porticine. In alternativa alle porticine si potranno inserire 2 giocatori blu.


2° step
Si inseriscono 4 centrocampisti (2 centrali di colore diverso).
Si delimita il campo come da figura.
Scorrimento continuo dei 3 difensori centrali.
Se la palla raggiunge l’esterno di centrocampo, dx-sx, avviene la seguente situazione:
  • l’esterno trasmette palla al centrocampista centrale, inizia un 4>3 (i 2 esterni blu si fermano)
  • 2 c.c rossi con 2 attaccanti gialli contro i 3 difensori blu

Lavoriamo in situazione per la difesa


6 rossi  - 4 difensori gialli 2 terne di attaccanti blu (8-9-10) posizionati come da disegno 2 esterni blu (7-11) 1 portiere





Rossi in possesso palla con 2 tocchi obbligatori, difensori posti sulla linea dei 22m. Il movimento della palla dovrà avvenire per linee diagonali e/o verticali. Ad ogni passaggio la difesa dovrà assumere il comportamento corretto. La difesa dovrà lavorare inizialmente sulle posizioni dei 6 rossi per poi adeguarsi a quelle dei giocatori blu.


Giocata sul 9 con 5 che non offre il proprio corpo come perno ma a distanza di un braccio con mano leggermente appoggiata sul corpo dell’avversario. Posizione flesse delle gambe con piedi in posizione antero-posteriore e occhi fissi sulla palla e non sul corpo. Si concede obbligatoriamente un lato per far si che il compagno più arretrato possa leggere in anticipo l’escursione dell’arto calciante  e, quindi, intraprendere l’azione successiva senza perdere tempo.
La linea difensiva dovrà sempre assumere una postura tale da scappare prontamente verso la propria porta, quindi mai piatti!



Passaggio in scarico diagonale su 4, la linea difensiva si ricompatta con il difensore centrale, in linea con la palla, più vicino al proprio avversario.



Passaggio a 11 con posizione di 3, quasi in linea con lo stesso attaccante. 3 offre palesemente la corsia laterale e, chiaramente lo scarico a 4. 6-5-2 leggono e si posizionano di conseguenza con diagonale profonda, con 6 pronto ad intervenire se 11 supera 3.



L’azione prosegue con scarico su 4 e apertura su 7. 2 assume una postura opposta rispetto al compagno 3 (visto in precedenza). Si noterà come la linea difensiva proporrà un “attacco a muro” con 5 pronto ad intervenire sulla traiettoria interna di 7 , 6 e 3 pronti a leggere i tagli, su palla scoperta, di 10 e 9.



Su scarico a 4 o 8 si cerca la giocata lunga per 7 (blu). Inizialmente si propone solo la presa di posizione della linea difensiva, in seguito si proporrà al 2 giallo di farsi superare con 7 che effettuerà un cross per i 3 attaccanti . 5-6-3 dovranno contrastare i relativi attaccanti variando la tipologia di marcatura: zona-uomo.


Altro particolare da curare è il tempo di risalita e frenata della linea difensiva. Si proporrà a 7 (blu) di effettuare uno scarico breve su 7(rosso). Su un tragitto breve la linea difensiva non ha tempo di risalita eccessiva, quindi si consiglierà di  restare quasi in posizione e stretti sulla marcatura. L’immagine fa notare una breve risalita su 3 elementi (fissi o mobili) precedentemente collocati.


Se il tragitto della palla è molto più lungo del precedente, la linea difensiva dovrà, in modo compatto, effettuare una veloce risalita, lasciandosi tutti alle spalle, frenando la propria corsa abbondantemente prima che la sfera arrivi sui piedi dell’avversario. Controllare sempre che la posizione dei piedi sia quella della corsa orientata: sguardo verso la palla, piedi rivolti verso la porta.



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

4 3 3 Flusso di gioco (rifinitura attaccante)

Ulteriore sviluppo per il sistema 4 3 3 riguarda il movimento in collaborazione dei 3 attaccanti che oltre a saper dettare la profondità devono collaborare tra loro ricercando movimenti tra le linee e, soprattutto, per vie centrali atte a destabilizzare le organizzazioni difensive avversarie:

In questo sviluppo tattico dopo un giro palla difensivo, l'esterno basso di dx servirà, dopo contro movimento lungo-corto, la punta centrale


Sulla trasmissione della palla, l'attaccante esterno dx effettua un movimento smarcante in rotazione per ricevere in appoggio dalla punta centrale. Lo spazio lasciato libero dall'attaccante esterno verrà attaccato dalla mezzala di parte.


In blu è evidenziata la mezzala che attacca lo spazio, in verde i 3 attaccanti.
L'attaccante centrale (il più avanazato) dopo lo scarico attacca lo spazio.
L'attaccante esterno dx (dopo movimento a mezzaluna) effettua la rifinitura.
L'attaccante sterno sx attacca lo spazio e riceve la rifinitura.



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

4 3 3 flusso di gioco


In questo video, tratto dall'esercitazione tattica della formazione "Berretti", dell' Hinterreggio allenata da mister Fabio Disole, si notano movimenti ben dettagliati e precisi anche se si tratta di un 11 contro 0. 
Il giro palla, il movimento smarcante della mezzala, la sovrapposizione dell'esterno sx, il tutto viene ricercato con un massimo di 2 tocchi. 
Ottima dimostrazione della ricerca di rifinitura utilizzando la collaborazione delle catene con relativo inserimento e ricerca appropriata degli spazi liberi da attaccare per la conclusione a rete.


4-3-3 Flusso di gioco (utilizzo delle catene - video)

In questo video, tratto dall'esercitazione tattica della formazione "Berretti", dell' Hinterreggio allenata da mister Fabio Disole, si notano movimenti ben dettagliati e precisi anche se si tratta di un 11 contro 0. 
Il giro palla, il movimento smarcante della mezzala, la sovrapposizione dell'esterno sx, il tutto viene ricercato con un massimo di 2 tocchi. 
Ottima dimostrazione della ricerca di rifinitura utilizzando la collaborazione delle catene con relativo inserimento e ricerca appropriata degli spazi liberi da attaccare per la conclusione a rete.




Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

4-3-3 Flusso di gioco (Utilizzo delle catene)

Agosto 2012
Centro sportivo: Hinterreggio Village
Berretti Hinterreggio: Mr Fabio Disole (clicca sul nome per info carriera)
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In questo secondo sviluppo di gioco ci sarà l'utilizzo delle catene con palla che da una corsia esterna terminerà in quella opposta:

Giro palla difensivo con l'esterno basso sx che riceve palla



Per creare spazio al play basso la mezzala chiede profondità nell'intenzione di portare via un avversario, successivamente la palla arriva al play che, con postura corretta, la gioca sulla mezzala opposta.



Allargando il gioco, l'esterno basso sx si propone mentre l'esterno basso opposto si ferma per dare equilibrio difensivo.
Da sottolineare il gesto della mezzala che sta per ricevere palla dopo contro movimento esterno-interno: si potrà notare che, non solo la postura è corretta ma ruota il collo per osservare ciò che accade alle sue spalle.


Osserviamo, nei tempi corretti, la sovrapposizione dell'esterno basso, il contro movimento esterno-interno della punta esterna sx, la preparazione della punta centrale  che preventivamente effettua un lungo-corto per dare vertice al compagno.


L'azione si conclude con l'1-2 e successiva rifinitura per l'attaccante opposto



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

4-3-3 Flusso di gioco (attacco in verticale)

Agosto 2012.
Centro sportivo Hinterreggio Village
Berretti Hinterreggio: Mr. Fabio Disole (clicca sul nome per info su carriera)
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Giornata molto calda per i giovani allenati da mister Disole che affronteranno una seduta prettamente tattica incentrata sugli sviluppi del sistema adottato: 1-4-3-3
Siamo agli inizi della stagione ed ogni allenatore proverà ad inculcare determinate giocate, frutto di esperienze  personali, di idee maturate ma soprattutto di logica conseguenza relativa al materiale umano a disposizione. 

In questa prima esercitazione, tipica da 11 contro 0, osserviamo:
giro palla difensivo con trasmissione al play basso (da osservare la postura corretta che determina una visione periferica ottimale) 


In questo flusso di gioco non vengono utilizzate le catene laterali.
In ogni caso gli esterni bassi tendono ad aprirsi e a conquistare campo.


Il play stabilisce il flusso della giocata orientandosi alla propria dx con conseguente arresto dell'esterno basso di sx che, insieme ai 2 difensori centrali e al play stesso, daranno equilibrio difensivo e si appresteranno ad effettuare le marcature preventive (in una situazione reale di gioco).



Come detto precedentemente i 3 difensori centrali più il play danno equilibrio per la fase di non possesso.
la mezzala dx, ricevuta palla, innesca il contro movimento della punta centrale.
Si noterà come l'esterno basso di dx ha oramai guadagnato campo. 



Scarico della punta centrale, dopo contro movimento lungo-corto.


Rifinitura per l'attaccante esterno sx, taglio interno della punta esterna dx che lascia spazio all'esterno basso dx.



Pierluigi Arcuri
Allenatore di base uefa B

Definizioni delle fasi di non possesso palla


·         Presa di posizione o piazzamento
<!--[if !supportLists]-->·         <!--[endif]-->Marcamento o controllo dell’avversario
<!--[if !supportLists]-->·         <!--[endif]-->Intercettamento
<!--[if !supportLists]-->·         <!--[endif]-->Contrasto
<!--[if !supportLists]-->·         <!--[endif]-->Temporeggiamento

Presa di posizione o piazzamento: consiste nell'assumere un atteggiamento tale da tenere conto della 
porta, del proprio avversario e del settore del campo in cui si trova il pallone.
Più l’azione avversaria si avvicina alla propria porta, il piazzamento di ogni difensore deve essere tale da 
proteggere la propria porta. Il difendente più vicino alla palla deve ostacolare o ritardare l’azione, e di 
conseguenza gli altri difensori potranno assumere la posizione tale da porre l’avversario sull'esterno,
a parte qualche eccezione, da analizzare.
Uno degli errori più frequenti che i difensori possono commettere è quello di farsi sorprendere dal proprio 
diretto avversario, in posizione regolare, alle proprie spalle venendo a mancare ai principi del 
posizionamento.
Il difensore deve sempre trovarsi in una posizione tale da vedere contemporaneamente il pallone e la 
posizione del suo diretto avversario per non farsi sorprendere e prendere alla sprovvista. 

Controllo o marcamento: Sicuramente è collegata alla presa di posizione l’azione di marcamento. Il saper 
marcare un avversario significa avere la massima attenzione sui movimenti mantenendo nei suoi confronti una 
distanza e posizione opportuna per impedirne e limitare la sua azione offensiva tramite un contrasto o 
anticipo.

Estratto da: "Tecnica e Didattica delle abilità del gioco del calcio – S.S.S. Roma 2002"


Noi tutti sappiamo che nel calcio, come in tutti i giochi sportivi di squadra, l’obiettivo primario è la capacità tattico-decisionale, intesa come la capacità di scegliere, a livello individuale, il gesto giusto al momento e nello spazio più idonei alla situazione contingente.
Non vi è dubbio, infatti, che ogni esecuzione è sempre preceduta da un momento percettivo-decisionale che ne determina l’efficacia.
L’abilità tattica non è il fine ultimo del processo addestrativo, ma lo strumento di cui si serve la tattica per la riuscita del compito motorio da risolvere.
Da questa importante gerarchia, appare subito evidente che capacità tattico-decisionale ed abilità tecnica devono essere supportate da una valida base motoria, con particolare riferimento, da una certa età in poi, alle capacità condizionali. Diventare più forti, più veloci e più resistenti a giocare al calcio è il supporto necessario su cui poggiare le qualità tecnico-tattiche…….
Per lo sviluppo della capacità tattico-decisionale, per apprendere, cioè, a percepire e poi elaborare un piano d’azione, quello più idoneo alla situazione cui si fa riferimento, è necessario proporre esercitazioni che impegnino il ragazzo a fare delle scelte necessariamente dipendenti dal comportamento di altri. Si propongono:

Ø    Ø                             esercizi di situazione
Ø    Ø                             giochi a tema
Ø    Ø                             gioco libero.

Inoltre, risulta determinante l’utilizzo di metodi induttivi che lasciano il ragazzo libero di trovare le soluzioni più idonee a quel determinato compito motorio.
Per ciò che riguarda l’apprendimento delle abilità tecniche specifiche, oltre le metodologie suesposte, sarà bene utilizzare anche esercizi semplici non situazionali, purché presentati in forma variata.

Spero per tutti...


Negli anni ho riflettuto su alcune situazioni di gioco che vedono impegnati, spesso e volentieri, gli attaccanti: 1>1.
Da svariati anni, il calcio moderno, ha portato sempre di più allo sviluppo di un gioco totale, un gioco che ha origine dalla linea difensiva, annesso il portiere, che se dotato di ottima tecnica risulta determinante per il possesso palla. In questo nuovo modo di interpretare il calcio e di applicarlo, a parer mio, diventa determinante una qualità di tattica individuale a cui spesso gli attaccanti non pongono la giusta attenzione o, ancora peggio, nessuno fa si che la pongano. Considerando che  per “nessuno” intendo gli allenatori, proverei ad esporre un pensiero, che in anni di calcio giocato e non, ho elaborato:
“perché io allenatore devo chiedere ai difensori esterni di arrivare sul fondo oppure a trequarti mettere un cross o un traversone e magari preciso, quindi supponendo un passaggio di rifinitura, da chi per posizione in campo non si trova spesso a rifinire, chiedendogli prontamente di rientrare in difesa?  E perché non posso migliorare l’attaccante sulle situazioni di 1>1 in fase di non possesso?”
La provocazione nasce dal fatto che, come detto prima, quasi tutte le squadre interpretano sempre di più, un possesso palla che nasce da costruzioni basse per sviluppare manovre offensive con più qualità di palleggio. Ovviamente, le situazioni appena citate, ci portano a ragionare su di un particolare molto importante che, a seconda della qualità del lavoro svolto, da un allenatore di qualsiasi categoria, determinerà la riconquista della palla con più facilità rispetto ad altre squadre meno allenate, da questo punto di vista. Nasce quindi la convinzione di non escludere gli attaccanti da questo tipo di lavoro anzi, coinvolgerli attivamente, nel convincimento che un particolare ben curato fa la differenza nella facile riconquista della palla.
Si assiste spesso ad attaccanti svogliati e mal preparati, di fronte ad un difensore che prova a puntarlo, si commette l’errore classico di affrontarlo alla massima velocità non fermando la propria corsa nello spazio giusto o, comunque, a lui più congeniale. Questo errore determina spesso una rincorsa, da parte dello stesso attaccante, quindi un consumo energetico notevole. Inoltre questo errore, determina il prosieguo del possesso palla dell’avversario, nonché la superiorità numerica, avendo lasciato un avversario oltre la linea della palla. La pericolosità che determina l’errore dell’attaccante, è data dal fatto che metterà il difensore nella situazione di palla aperta e di una conseguente rifinitura se lo stesso sarà dotato di ottima tecnica.
La considerazione che posso fare, e che è facilmente intuibile da parte di tutti gli addetti ai lavori, è che questo lavoro andrebbe svolto nell'età di crescita e maturazione del giocatore. Quando ci si trova di fronte a giocatori esperti e navigati, che mai hanno affrontato determinate tematiche, risulta complicato ma non impossibile effettuare un certo tipo di lavoro.


Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B

Organizziamoci per il nuovo anno.


Con l'arrivo della nuova stagione ogni allenatore confermato o meno,  di settore giovanile o di prima squadra deve fare i conti con chi ha a disposizione. Personalmente non amo gli allenatori fedeli ad un solo sistema di gioco!

Apprezzo di più coloro i quali sono in grado di cambiare in corsa oppure lavorare sulle caratteristiche dei giocatori. Se pensiamo che tanti allenatori cambieranno squadra e troveranno tante incognite, diventa di comune curiosità immaginare come sarà il loro lavoro per creare un gioco.
L'allenatore è come un sarto, ha un manichino e della stoffa, dovrà essere in grado di cucire un vestito che non sia lungo di manica o corto di gamba.

Condivido la mia idea soprattutto con gli allenatori a cui non piace fischiare due volte durante una seduta di allenamento, ossia all'inizio e alla fine. E’ sempre meglio mettersi in discussione proponendo e magari sbagliando che non proferire parola.

Personalmente, dopo aver conosciuto il gruppo, al 2° o 3° giorno, voglio capire chi ho di fronte, sistemo la squadra con il più classico dei 4 4 2 e muovendomi con la palla chiedo alla squadra di leggerne la posizione, la mia postura e di stare attenti all'arto calciante ossia quando cercherò di calciare la palla verso una determinata posizione.

Nei settori giovanili ci si impiega poco per capire chi sia ha di fronte e di come hanno lavorato in passato, l'errore che si riscontra è principalmente la posizione sulle diagonali e sui triangoli difensivi, basterà far finta di puntare, per esempio, un centrocampista centrale e si noteranno le lacune degli altri 3. Stessa cosa, quindi ancor più grave, per la linea difensiva. Altro errore di concetto è la lettura sulla palla coperta/scoperta.

Tutto questo è da considerarsi un vero e proprio test tattico. Così come il preparatore ha a disposizione i suoi test, l'allenatore ha a disposizione il campo che purtroppo o per fortuna non mente mai!

In 20-30 minuti di lavoro, considerando anche le interruzioni dell’allenatore, si può già capire come e dove incentrare il proprio lavoro tattico.


Pierluigi Arcuri
Allenarore di base Uefa B

Esercitazione: Tattica individuale per la fase di possesso (smarcamento) e fase di non possesso (presa di posizione/marcatura)

In un perimetro di dimensioni variabili un giocatore jolly conduce palla attendendo lo smarcamento del compagno.
Il giocatore (attaccante) dovrà abilmente eludere la marcatura del marcatore (attivo) ricercando tutti quei movimenti smarcanti che gli permetteranno di ricevere palla:


  1. sulla corsa con movimento corto-lungo
  2. in contro con movimento lungo-corto
  3. interno esterno
  4. esterno interno



VARIANTE:

  • con palla in mano
  • chi riceve palla dovrà proteggerla dal marcatore e trasmetterla nuovamente al rifinitore
  • se il marcatore conquista palla si invertono i compiti
  • si ottiene un punto se si effettuano 4 smarcamenti di fila, non appena il rifinitore riceve palla
  • il ruolo del jolly dovrà chiaramente ruotare



Pierluigi Arcuri
Allenatore di Base Uefa B

Esercitazione: conduzione - dribbling - trasmissione - controllo orientato

In un perimetro di dimensioni variabili 2 gruppi di giocatori eseguono all'interno del quadrato giallo un dribbling per poi uscire prontamente e andare alla ricerca del compagno (di colore diverso) per trasmettere la palla.




Il giocatore, posto all'interno dei 2 cinesini,  non appena sta per ricevere palla effettua un controllo orientato (precedentemente stabilito dal mister) con corsa in arretramento.


I giocatori si scambiano la posizione.
Chi ha effettuato il controllo orientato velocemente rientrerà nel quadrato, effettuerà un dribbling e servirà il compagno.


  • VARIANTE

chi trasmette palla simula una leggera pressione per rendere più situazionale il controllo orientato.




Pierluigi Arcuri
Allenatore di base Uefa B